BREVE STORIA DELLE CARTE DI CREDITO (di Alex Ricchebuono)

 

Zecchini d’oro, Talleri d’argento, Ducati o Fiorini, Franchi o Pesetas, Dollari o Sterline; qualunque fosse la valuta, fin dalla notte dei tempi il denaro è stato legato al metallo prezioso che conteneva. Poi d’un tratto qualcuno inventò le banconote, e da lì in avanti i soldi si sarebbero stati sempre più slegati dal loro valore intrinseco trasformandosi in moneta fiduciaria. Mezzo di pagamento basato appunto sulla fiducia dell’emittente. A questo punto qualche scaltro commerciante iniziò ad usare la propria fantasia per escogitare nuove forme di regolamento che non fossero immediatamente collegate allo scambio di denaro o di metallo prezioso, ma si basassero appunto sulla fiducia reciproca tra venditore e compratore. Si narra che già nel 1730, un mercante di mobili pregiati, tal Christopher Thomson, introdusse l’idea della rateizzazione dei pagamenti. Chi si fosse recato nel suo negozio godendo di rispettabilità, poteva comprare gli oggetti anche molto costosi che fabbricava, pagandoli in piccole rate fino al raggiungimento del prezzo totale. L’idea piacque molto perchè ovviava a diversi inconvenienti e sopratutto consentiva di poter programmare la produzione eliminando l’esborso iniziale in un unica rata, con la garanzia della consegna della merce alla scadenza. Tale sistema ebbe così tanto successo che continuò ad essere utilizzato da molti mercanti e artigiani per tutto il XVIII e XIX secolo. Nel 1914 poi, grazie alla società Western Union ci fu una fortissima spinta in questo senso. Essa infatti iniziò a fornire i suoi più importanti clienti di una carta metallica utilizzabile per dilazionare i pagamenti cosa che le consentì una crescita esponenziale. Alla luce di questo successo, nel 1924, la General Petroleum Company emise anch’essa una carta, detta “Metal Money” per permettere ai clienti di differire il pagamento dei sui prodotti e servizi automobilistici. Qualche anno più tardi toccò alle compagnie telefoniche, e nel 1930 anche la AT&T creò la sua carta, rivoluzionando il sistema e contribuendo alla sua inarrestibile ascesa. Allo stesso modo seguirono alcune compagnie ferroviarie e di trasporto via terra. Fino a quel momento però i pagamenti, seppure dilazionati, non richiedevano il corrispettivo di alcun interesse ed erano basati sostanzialmente sulla solvibilità del cliente. Il sistema del credito al consumo subì un’impennata di popolarità, dopo la seconda guerra mondiale supportata dal boom del settore turistico e dall’aumento della domanda di beni di consumo di massa. Eravamo ormai alle soglie di una delle più importanti innovazioni finanziarie di tutti i tempi, la nascita della carta di credito. Ma chi ebbe l’dea di emettere una tesserina di plastica in grado di muovere milioni e milioni di dollari di economia reale? La leggenda vuole che alla fine degli anni ’40, il rampollo di un’importante famiglia New Yorkese, un tal Franck McNamara recatosi insieme a sua moglie ed un gruppo di amici facoltosi in un esclusivo gentlemen’s club della Grande Mela, dopo una sontuosa cena a base di manicaretti e ottimi vini si fosse offerto di pagare per tutti. Peccato che a fine pasto si accorse di aver dimenticato il portafoglio a casa. A quei tempi la reputazione aveva ancora un enorme valore e mai avrebbe potuto chiedere agli invitati di pagare il conto al posto suo. Per questo, con grande disagio, fu costretto a recarsi dal proprietario del locale per scusarsi dell’inconveniente e cercare una soluzione che non lo mettesse in ulteriore imbarazzo. Il gestore del Ristorante che lo conosceva da tempo sapeva della sua solidità finanziaria, per cui non si scompose ed anzi lo tranquillizzò dicendogli che avrebbe potuto pagare quando voleva. Per tutta la settimana successiva fu colto dai sensi di colpa e pensò a come uscire elegantemente da quella situazione imbarazzante. Se la voce del mancato pagamento si fosse diffusa tra i soci del club, la sua reputazione ne sarebbe compromessa irrimediabilemente. Per cui non fece passare molto tempo e ritornò nel locale. Non solo pagò per intero il conto, ma lasciò anche una lauta mancia, una sorta di commissione aggiuntiva sul totale, da distribuire tra i camerieri ed il proprietario del ristorante. L’esperienza di quella settimana lo aveva segnato, ma come spesso accade eventi inattesi ed emotivamente toccanti, possono far scaturire le idee più brillanti. Infatti solo qualche mese più tardi insieme ad un suo amico di lunga data pose le basi per realizzare quella che sarebbe diventata una delle più importanti innovazioni finanziarie della storia. Memore di ciò che gli era accaduto, lui e il suo amico decisero di creare una nuova Società e di dare alla stessa il nome di Diners, dal verbo inglese to dine – cenare. Questo racconto che molti ritengono sia solo il frutto della diabolica fantasia commerciale di NcNamara e del suo socio, diede il via a quel progetto su larga scala. Nel 1950 la prima carta di credito Diners Club fu data a duecento loro collaboratori, per lo più addetti alle vendite che dovevano portare a pranzo i loro clienti. Nel giro di poco tempo, Diners Club concluse accordi con quattordici tra i più esclusivi ristoranti di New York. Il numero di membri salì rapidamente dato che nuovi clienti richiesero la carta e nuovi ristoranti entrarono a far parte del club. Alla fine del 1950 Diners Club aveva ventimila clienti e la carta era accettata in oltre mille ristoranti. Nel 1952 McNamara vendette la sua quota a Joe Williams di Archer City, in Texas, e la compagnia crebbe con la stessa intensità per parecchi anni, raggiungendo infine commercianti in tutti gli Stati Uniti. La carta, destinata a uomini d’affari, era utilizzata soprattutto nei settori del turismo e del divertimento. Diners Club Inc. concedeva ai suoi titolari fino a 60 giorni per perfezionare il pagamento. La carta di credito come la conosciamo oggi,  un oggetto tascabile che ci permette di fare acquisti a credito è nata però nel 1958 a Fresno, in California, quando Bank of America spedì a 60 mila ignari abitanti della cittadina una busta con all’interno il prezioso rettangolino di plastica e la spiegazione di come utilizzarlo, un episodio da allora noto come il “Fresno drop”. Prima di allora come abbiamo visto esistevano sistemi primitivi e non elettronici di carte di credito nati per semplificare i pagamenti dilazionati che negozi, ristoranti e alberghi concedevano ai loro clienti più fedeli. Avete presente quando in un film qualcuno dice «Metta tutto sul mio conto»? Ebbene, avere decine di registri con centinaia di clienti era un problema contabile non da poco. Per questo l’iniziativa lanciata a Fresno avrebbe potuto cambiare per sempre i metodi di pagamento. E fu proprio così, visto il successo della Bankamericard, la Bank of America iniziò a concedere licenze ad altre banche per emissioni personalizzate, così che nel 1966, 14 Istituti di Credito della California diedero vita ad Interlink un’associazione che aveva il fine di regolamentare e scambiare informazioni sulle transazioni effettuate. In seguito,anche altre banche capirono il potenziale e così l’American Express che si era già mossa dal 1958, mise in circolazione la sua prima carta “Don’t leave home without it” non uscir di casa senza di essa! Gli anni ‘60 vedranno un vero e proprio boom della carta di credito. Nel 1967 quattro banche della California fondarono il programma MasterCharge, per competere con Bankamericard. Nel 1969 la maggior parte delle altre carte, rimaste fino allora indipendenti entrarono a far parte o di BankAmericard o MasterCharge. Verso la metà degli anni settanta l’industria delle carte di credito iniziò ad esplorare i mercati internazionali ma il nome “America” avrebbe potuto limitarne lo sviluppo, così Bankamericard cambiò il suo nome in VISA e allo stesso modo Mastercharge diventò Mastercard. Nel 1979, con i progressi nel campo dell’elettronica le carte iniziarono ad essere dotate di una banda magnetica e di lì in avanti tutto il processo diventerà digitale con una progressione senza fine. Oggi l’industria delle carte di credito vede cinque Attori principali: Visa International, Mastercard, American Express, Discover e appunto Diner’s Club che fu anche la prima ad emettere carte di credito in Italia nel 1958. Alla fine degli anni ’60 la Diners è un colosso finanziario che ha ben poco a che vedere con le sue origini, gli stessi suoi fondatori Frank McNamara, Ralph Schneider e Matty Simmons per diverse vicissitudini uscirono dal settore e Diners Club prese infine il nome di Diners Club International. Nel 1981 la carta Diners entrò a far parte di Citibank, una divisione di Citigroup che deteneva i marchi dei più grandi franchise del mondo, nel 2008 infine venne acquistata, dalla Discover Financial Services. Ma cosa sta accadendo nel mondo dei pagamenti elettronici mentre leggiamo questo articolo? Mezzo secolo dopo il “Fresno drop”, più del 70 per cento degli americani adulti possiede una carta di credito e i volumi totali accumulati con questi strumenti ammontano a 900 miliardi di dollari. Dotate di schermi a cristalli liquidi capaci di integrare suoni e immagini, composte di nonfibre e integrabili con gli smartphones, le carte di credito del futuro si stanno trasformando a vista d’occhio. Quello che è ormai diventato un’oggetto di uso comune, spesso accusato di averci fatto perdere il contatto con il peso tangibile del denaro, sta evolvendo in qualcosa di sempre più tecnologico e sofisticato: un micro-computer, un terminale multi-account, uno strumento intelligente pensato per ridurre al minimo i rischi di clonazione. Dai Dobloni in oro zecchino ai pagamenti effettuati in un bit è stato un viaggio di sola andata…

 

By |2018-09-29T20:39:20+02:00Giugno 20th, 2018|Articoli|0 Comments

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