SEMPRE MENO ORO DISPONIBILE

Come diceva Cristoforo Colombo, colui che dispone di molto oro fa e realizza tutto ciò che vuole ma spesso lo usa per mandare molte anime belle in paradiso. Per essere meno filosofici e più tecnici, è utile ricordare che l’oro è l’elemento chimico con rispettivamente numero e peso atomico 79 e 196,97, il cui simbolo è “Au”. La parola Oro deriva dal dal latino “Aurum” che significa risplendere, rilucere, e dal greco “Ayros” ovvero Ardere da cui deriva la parola Tes-ayros ossia Tesoro. È un metallo duttile, malleabile di colore giallo, dovuto all’assorbimento delle lunghezze d’onda del blu sotto una luce incidente. Inattaccabile dalla maggior parte dei composti chimici, reagisce in pratica solo con l’acqua regia e con lo ione di cianuro. Con il mercurio forma un amalgama, ma non un composto chimico. Si trova allo stato naturale sotto forma di pepite, grani e pagliuzze innestati in rocce e depositi alluvionali. E proprio per tutte queste caratteristiche ed essendo molto raro, lucente ed inattaccabile dagli agenti atmosferici, è stato adoperato fin dall’antichità per coniare monete. Dopo l’avvento del denaro moderno alla fine delgli accordi di Bretton Woods, il 15 agosto del 1971, e l’eliminazione del cosiddetto “Gold Standard”, la moneta si è trasformanta in fiat-money e quindi l’oro ha smesso di essere utilizzato come mezzo di scambio per diventare un bene rifugio. Un metallo dalle proprietà esoteriche e quasi mistiche che da sempre è usato in gioielleria, poichè chi lo indossa si crede possa assorbirne alcune proprietà. Oggi invece si usa prevalentemente nell’elettronica e nella telefonia ed in altre lavorazioni industriali. Nel mercato internazionale viene scambiato usando l’unità di peso anglossasone avvero l’oncia Troy (31,103 Gr.), mentre il suo codice ISO come valuta è XAU. Ma la cosa più romantica, è che col tempo, l’oro si sia trasformato nel simbolo stesso della purezza, del valore e della lealtà qualcosa quindi di unico e raro. Fatta questa debita premessa, quanto oro è rimasto sul nostro pianeta? O per lo meno quanto è possibile estrarne ancora in maniera economica con i mezzi di cui disponiamo? La risposta è semplice ed al tempo stesso disarmante: di oro ne esiste molto meno di quanto si pensi. Si stima che ne siano state estratte 185.100 tonnellate (dato a fine 2016), di cui il 74,6% dal 1950 ad oggi. Praticamente il quantitativo di oro nel mondo costituisce un cubo di poco più di 21 metri per lato, meno del volume d’acqua contenuto in 4 piscine olimpioniche.

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Meno ancora invece sono le riserve accertate: sotto terra si stima che vi siano poco più di 20.000 tonnellate estraibili, che rappresentano l’equivalente di un parallelepipedo di soli 3 metri di altezza e 20,73 metri di profondità. Insomma una quisquilia per lo meno relativamente parlando.

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A partire dal 2011 sono state estratte circa 2.000 tonnellate all’anno, pertanto al ritmo attuale, fra 10 anni la produzione di oro potrebbe del tutto esaurirsi. In realtà il metallo giallo non finirà mai, perché molto prima che ciò accada ci penseranno i prezzi a razionarlo. Seppur con costi molto elevati è abbastanza presumibile che nuovi giacimenti verranno scoperti a grandi profondità oppure che verrà estratto parte dell’oro contenuto negli oceani (0,5 grammi in media ogni 1.000 litri di acqua). Un ragionamento senz’altro di buon senso, che però si scontra con una realtà ben più complessa. Gli alti prezzi dell’oro di qualche anno fa spinsero le compagnie minerarie ad investire sempre di più nella ricerca; nel 2002 furono destinati alla trivellazione 2,5 miliardi di dollari, nel 2009 la cifra era raddoppiata e nel 2016 si sono raggiunti oltre 12 miliardi di dollari. I risultati di tutto questo poderoso investimento sono visibili nella figura successiva: un magro bottino. Con un costante ed inesorabile calo, tanto che le nuove scoperte nel 2009 ammontavano a circa 1.000 tonnellate l’anno, poco più della metà del ritmo di estrazione.

SEMPRE MENO ORO DISPONIBILE

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DOVE VIENE UTILIZZATO L’ORO*

Oggi l’oro ha assunto una rilevanza maggiore nell’economia e nel mondo della finanza, rispetto al passato. Sono tanti i settori in cui l’oro viene utilizzato, ma in linea generale possiamo dire i principali consumatori sono:
 Settore del lusso, per la costruzione dei gioielli. Questo settore impiega gran parte della produzione mondiale rendendola così una delle maggiori categorie di consumo.
 Settore Finanziario, come strumento di investimento. L’oro è uno strumento alternativo di investimento e viene considerato dagli investitori come un bene rifugio. Esso consente una maggiore diversificazione.
 Settori Industriali:
 per la costruzione di Componenti Elettrici. Infatti, l’oro offre un elevato conduttività elettrica e un’elevata resistenza alla corrosione rispetto ad altri metalli.
 In Settore Medico, soprattutto quello odontoiatrico. L’oro, però, sta assumendo sempre più rilevanza anche su nuove applicazioni che ne fanno uso contando soprattutto sulla sua biocompatibilità (Arti artificiali, protesi etc.)

 Altri Settori: Arredamento, Orologieria, Componentistica etc.

ASPETTI TECNICI DELL’ESTRAZIONE:

Il processo di estrazione, raffinazione e produzione di oro è un procedimento molto complesso e che comporta la lavorazione di un enorme ammontare di roccia; infatti da 1 tonnellata (1 milione di grammi) di materiale roccioso si ricavano meno di 10 grammi di oro, con una concentrazione media dello 0,0005%. La roccia viene frantumata e immersa in grandi quantità di acqua a cui viene aggiunta una piccolissima quantità di cianuro (tra le 100 e le 500 parti per milione). Il cianuro rende possibile la formazione di composti solubili con l’oro, a cui vengono aggiunti piccole quantità di carbone al fine di rendere stabile la soluzione. Il ricavato viene a questo punto sottoposto a un processo di elettrolisi; un procedimento che permette di separare le particelle d’oro, attratte dal catodo negativo. L’oro così ricavato viene essiccato in un forno a 750 gradi per circa 10 – 12 ore, al fine di rimuovere le componenti umide, e poi fuso alla temperatura di 1.063 gradi in modo da estrarre le componenti di maggior purezza con un sistema a contenitori a cascata. L’oro una volta raffinato viene posto in stampi da cui si ricavano i lingotti, che vengono poi punzonati con numeri di serie e venduti per i vari impieghi: tecnologia, gioielleria, apparecchi medicali, barre e monete per investimento.

SIAMO GIUNTI ALLA FINE?

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CHI DETIENE L’ORO NEL MONDO NEL 2016

Sono molti i soggetti che detengono oro nel mondo di oggi. Questi soggetti si distinguono tra di loro sia per la quantità di oro detenuta, sia per il motivo di detenzione dell’oro. Tra i soggetti che detengono oro, possiamo menzionare:

Le Organizzazioni internazionali
 Gli investitori istituzionali
 Le Banche centrali
 I Governi
 Gli investitori privati
 Altri soggetti

Tra questi soggetti, riferendosi ai dati ufficiali, i maggiori detentori di oro rimangono le banche centrali, i governi e le organizzazioni internazionali.
I 40 Paesi con la maggiore quantità di Oro detenuto nel Mondo nel 2016

In base alla classifica dei paesi nel mondo, sulla quantità di oro detenuta nel mondo risulta che al primo posto si trovano gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti l’oro occupa il 76% delle riserve totali detenute, mostrando cosi l’importanza data a questo metallo prezioso. Al secondo posto della classifica mondiale sull’oro detenuto risulta essere la Germania, le cui riserve auree sono pari al 41% delle riserve auree detenute dagli Stati Uniti. Anche in Germania si verifica la presenza elevata dell’oro nelle riserve totali. Infatti, in Germani il 70% delle riserve totali è costituito dall’oro. Il terzo posto è occupato dal Fondo Monetario Internazionale che detiene 2814 tonnellate d’oro. Al quarto posto si trova l’Italia con 2452 tonnellate d’oro, seguito dalla Francia con 2436 tonnellate d’oro. La Banca Centrale Europea (BCE) si trova al 12-esimo posto della classifica con 505 tonnellate d’oro. Invece, la Banca dei Regolamenti Internazionali si trova al 34-essimo posto con 104 tonnellate d’oro. Ora facciamo due calcoli: come detto di oro sulla faccia della terra ne esisteno circa 185.100 tonnellate, aggiungiamo anche quello estraibile con le attuali tecnologie (e a questo prezzo) cioè altre 20.000 tonnellate e raggiungiamo la cifra di 196.300 tonnellate di oro.

In questa tabella redatta nel gennaio 2013: la matematica (che non mente mai):

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Fonti: Economist, UsDebt Clock, Banca d’Italia, IBL,wikipedia

Se consideriamo che l’oro realmente disponibile sul mercato (incluse le presunte riserve delle banche centrali), da un calcolo molto ottimistico è pari a circa la metà rispetto a tutto quello estratto dalla notte dei tempi ad oggi è facile capire quanto sia scarsa questa materia prima. Specie se utilizzata come riserva di valore in confronto con i debiti pubblici e la stampa di moneta. Per concludere come diceva William Shakespeare, l’oro  ha una eloquenza muta che smuove il cuore di una donna molto più che i bei discorsi.

By |2021-07-29T10:38:00+02:00Luglio 26th, 2018|Articoli|0 Comments

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