Debito Pubblico e povertà, assalti e saccheggi

Debito Pubblico e povertà, assalti e saccheggi. L’Italia è da sempre terra di conquista da parte di nazioni straniere che attratte dalle sue incantevoli bellezze e ricchezze nonché incentivati dalle sue divisioni interne non hanno perso tempo tempo per varcare le alpi ed accaparrarsi tutto quello che hanno potuto. Stiamo parlando del 1500 non dei giorni nostri s’intende. Il Piemonte, come gran parte della pianura Padana, trovandosi in posizione geografica sfavorevole, è sempre stato teatro di cruente battaglie, che di frequente hanno opposto sui suoi territori eserciti stranieri, nel bel mezzo del loro passaggio. Spagnoli, Austriaci, Francesi ed altri ancora erano soliti sfidarsi con violenza pur di spartirsi il bottino e dilapidare le enormi ricchezze Italiane senza curarsi dei danni che lasciavano dietro le loro spalle. Questa perenne incertezza, non favorì di certo i commerci, per cui Torino e tutto il Piemonte si trovavano a cavallo tra il ‘500 ed il ‘600 in una situazione di grande degrado economico non facile da sistemare. Emanuele Filiberto di Savoia, rientrato in possesso del Ducato Sabaudo nel 1559, decise di attuare una profonda riorganizzazione politica, militare, e culturale del Regno di Sardegna, per dare nuovo impulso al suo territorio. Questa rinnovata fiducia, spinse sette nobili cittadini di Torino ad istituire il 25 gennaio 1563, La Compagnia di San Paolo, con l’intento di dare aiuto ai poveri, attraverso una capillare assistenza domiciliare, facendo grande attenzione a non mettere in imbarazzo, i cosiddetti vergognosi, ovvero quei nobili e borghesi decaduti, che versavano nella peggiore indigenza. Nel 1563, un gruppo di laici e di religiosi diedero vita alla Compagnia della Fede Cattolica di San Paolo. Qualche anno più tardi, la confraternita fondò le prime istituzioni di carattere sociale e finanziario, primo fra tutti il Monte di Pietà, sorto nel 1579, con l’obiettivo di sconfiggere la pratica aberrante dell’usura che provocava, moltissime ingiustizie ed iniquità sociali.

SavoiaPergamena

Nel 1589, con l’avvio dell’assistenza femminile, venne inoltre istituita la Casa del Soccorso, destinata all’ospitalità e all’educazione delle fanciulle più povere. Nel 1595 fu poi il turno dell’Ufficio Pio con il compito di gestire l’attività assistenziale della Compagnia, fornendo sussidi a decaduti, malati e mendicanti; assegnando anche una dote alle ragazze più meritevoli. La Confraternita venne fondata con il duplice scopo di sollevare la popolazione dalla povertà provocata dalle continue dominazioni straniere, e di arginare l’espansione della riforma protestante che si stava diffondendo dal nord Europa. Il flagello dell’usura intaccava soprattutto i ceti più deboli, pertanto questa nobile istituzione riuscì a salvare le famiglie attraverso la corresponsione di piccoli prestiti su pegno, che non solo tolsero dai guai moltissimi uomini onesti, ma generarono un volano virtuoso per lo sviluppo di commerci e di fiorenti attività economiche. I Paolini collaborarono alla costruzione di una rete di supporto sociale senza precedenti, spesso sostituendosi allo Stato in attività che ai giorni nostri si definirebbero di Welfare. Il Monte conobbe un ingente incremento del suo patrimonio, che culminò nel 1653, con la creazione del Monte di San Giovanni Battista, e l’assunzione dell’attività di amministrazione del debito pubblico. Dopo aver raggiunto il massimo fulgore a metà Settecento, fu riorganizzato per volontà di Napoleone sul modello di quello di Parigi, accentuandone il carattere bancario. Con l’avvento dello Stato liberale, Vittorio Emanuele II decise di restringere il suo operato alle sole pratiche religiose, affidando il patrimonio e la gestione delle attività assistenziali e creditizie a un consiglio di nomina pubblica, denominato Opere Pie di San Paolo, che diventerà di lì a poco Istituto di San Paolo. Tramite il Monte di Pietà, esso amplierà notevolmente la sua attività finanziaria divenendo progressivamente una vera e propria banca, fino al riconoscimento ufficiale per Regio decreto nel 1923. Anche a Torino come a Napoli, la principale banca del territorio era quindi nata dall’iniziativa di gruppi religiosi per fini principalmente caritatevoli. Con l’istituzione della Banca Agricola Italiana, nel 1931 l’Istituto estese la propria struttura fuori dal territorio di origine e nel 1932 ottenne lo statuto di Società di diritto pubblico con la nuova denominazione in Istituto di San Paolo di Torino.

SanpaoloRicevuta

Nel corso dei secoli, la Banca sostenne attraverso i suoi prestiti, lo sviluppo delle infrastrutture e la municipalizzazione dei servizi essenziali; finanziò la costituzione delle case popolari; ebbe un ruolo importante nella realizzazione dell’Ospedale Maggiore alle Molinette, ultimato nel 1935; sostenne l’istruzione operaia e tecnica offrendo borse di studio alle principali Università della Città. Il 2 gennaio 2007, la Banca si fonderà per incorporazione nel Gruppo Intesa, l’attuale primo polo finanziario del Paese. Consentitemi di chiudere con l’auspicio che le banche nate sul territorio e storicamente prodighe di attività etiche e caritatevoli possano al più presto riscoprire le loro origini, continuando su quel solco tracciato dalla storia, anche oggi quando la dimensione e i requisiti patrimoniali la fanno da padrone. Perché come disse il grande Pedro Calderón de la Barca : “Il Valore è figlio della prudenza, non della temerarietà”.

By |2021-07-29T10:34:15+02:00Agosto 15th, 2018|Articoli|0 Comments

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